lunedì 7 maggio 2012

GENITORI E FIGLI:QUANDO IL GIOCO DIVENTA UN’ATTIVITA’ CHE DIVERTE ENTRAMBI



Il gioco è l’attività primaria dei bambini, i quali, attraverso di esso, riescono ad esprimere le proprie emozioni, ad adattarsi all’ambiente che li circonda e a sviluppare adeguate capacità di problem solving. Il gioco infantile, se utilizzato correttamente, favorisce lo sviluppo globale del bambino, contribuendo al  suo benessere cognitivo, fisico, sociale ed emotivo e alla formazione della sua coscienza morale. Attraverso il gioco i bambini imparano ad avere fiducia nelle proprie capacità individuali (fisiche e mentali),ad esplorare il mondo, a scoprire se stessi; in sostanza rappresenta il loro modo di lavorare, di apprendere, di comunicare, quindi di dominare la realtà.
Il gioco è il linguaggio attraverso cui i bambini esprimono ciò che non riescono a tradurre in parole. Per tutti questi motivi le mamme fanno molta attenzione quando comprano i giocattoli per i loro bambini assicurandosi che questi siano educativi e che siano adeguati allo sviluppo psicologico del bambino. Grazie al gioco i bambini possono esprimere con naturalezza conflitti, disagi o situazioni che gli creano ansia e dominare situazioni emotive troppo intense per la loro età. Giocare gli consente di abbandonare momentaneamente  la realtà con le sue regole per entrare in un mondo di fantasia  nel quale ogni desiderio si  può realizzare. Giocando i bambini ci rivelano  non solo come rappresentano la realtà ma anche come la percepiscono. Pertanto è  utilissimo per i genitori osservare il modo di giocare dei propri figli, al fine di ricavarne preziosi indicatori del loro sviluppo emotivo. 
I bambini piccoli adorano giocare con i loro genitori e questo loro desiderio va assecondato in quanto il gioco tra genitori e figli permette di migliorare la relazione familiare che, come sappiamo, ha un ruolo prioritario sullo sviluppo della personalità e della socializzazione dei bambini essendo un ambiente naturale d'apprendimento di concetti e d'attitudini che agiscono come rinforzo e come motivazione per il raggiungimento di nuovi obiettivi educativi. Il gioco con i genitori consente al bambino di costruire con loro legami di intimità. Giocare equivale a conoscersi e a identificarsi maggiormente nel ruolo genitoriale, conoscere e a farsi conoscere meglio dai propri figli, a dialogare e a creare legami più forti. Si può affermare che giocare è il miglior modo di educare.  L’ appuntamento col gioco cancella o rende più accettabile l'altro tipo di relazioni che i genitori hanno abitualmente con i figli: "Hai finito i compiti? Hai messo a posto i giochi? Mi fai vedere la pagella? Si va a letto dopo cena!" ecc.. E’ importante che il gioco diventi un momento di incontro tra il bambino e i suoi genitori. Ai giochi elettronici, passivizzanti e ripetitivi, sono da preferire i giochi di finzione che danno ai bambini la possibilità di esprimere le loro emozioni.

Nei primissimi anni di vita, il gioco più apprezzato ed amato dal bambino è la mamma o eccezionalmente chi si prende cura di lui. La madre è un "giocattolo universale"; per il bambino la mamma è tutto: lo ama, si prende cura di lui, gli presenta il mondo, gli dà sicurezza, gli trasmette fiducia. 
Oggi purtroppo, molto di frequente, vediamo il crearsi di una frattura nella comunicazione tra genitori e figli in quanto molti genitori a causa dei ritmi frenetici della vita lavorativa non hanno molto tempo a disposizione da dedicare ai loro figli in compenso trascorrono molto tempo fuori casa rispetto agli anni precedenti. È molto importante lasciarsi trascinare dai giochi dei bambini perché ciò consente ai genitori di stabilire un legame speciale con loro che si rivelerà molto utile per entrambi durante l’adolescenza.

                                               Dott.ssa Rita Manzo

"il bambino che non gioca non è un
bambino, ma
l'adulto che non gioca
ha perso il bambino che era in lui
e di cui avrà sempre bisogno"
P.Neruda

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