lunedì 11 giugno 2012

BALBUZIE



La balbuzie è un disordine del ritmo della parola, nel quale il paziente sa con precisione ciò che vorrebbe dire, ma nello stesso tempo non è in grado di dirlo a causa di involontari arresti, ripetizioni o prolungamenti di un suono. Consiste in contrazioni spastiche, a carico delle funzioni, della regolarità e del ritmo della muscolatura fonorespiratoria. Si trova nell’1% circa dei bambini, in maggioranza maschi. 
Si distingue la balbuzie tonica, con blocco ed impossibilità di emettere un suono per un certo periodo, e la balbuzie clonica, caratterizzata da una ripetizione involontaria, interrotta ed esplosiva di una sillaba, spesso la prima della frase. Questi due tipi di balbuzie spesso coesistono. 

La balbuzie spesso si accompagna a diversi movimenti motori: contrazione del viso, tic o gesti variabili più o meno stereotipi del viso, della mano, degli arti inferiori; sono spesso associate anche manifestazioni emotive (arrossamenti, disagi, sudorazione delle mani). Compare in genere tra i 3 e i 5 anni. Più tardi, nell’infanzia o nell’adolescenza, una balbuzie può sopravvenire, talvolta all’improvviso, dopo uno shock affettivo o emozionale. 
Le diverse indagini neurofisiologiche non hanno permesso di scoprire nessuna anomalia funzionale, ciò è confermato anche dalla variabilità della balbuzie da un giorno all’altro in base all’interlocutore, allo stato affettivo del soggetto stesso ed al contenuto del suo discorso. La balbuzie si accentua quando la relazione è in grado di scatenare un’emozione e si attenua o sparisce quando le emozioni sono più facilmente controllate, ad esempio quando canta, ripete un testo che conosce a memoria, parla con un animale domestico o con se stesso.
Le cause della balbuzie possono essere suddivise in tre gruppi principali:
Cause Organiciste: la normale fluenza viene ostacolata da un quadro logopatico instabile, da lesioni cerebro-corticali, da insufficienze dell'apparato fonatorio. 
Cause Psicogenetiche: la disfluenza del linguaggio ha origine intima, nervosa e il fenomeno, fortemente intermittente, aumenta sistematicamente in situazioni intensamente emotive. 
Cause Linguistiche: il normale flusso verbale viene interrotto a causa di incertezze terminologiche, sintattiche e grammaticali, costringendo il bambino a continue varianti rispetto alla elaborazione primaria del pensiero. 
E’ ampiamente dimostrata la maggior predisposizione alla balbuzie dei bambini nati in realtà familiari ove vi siano soggetti affetti da tale disturbo.
Alcuni studiosi hanno presentato lavori che dimostrano in modo attendibile un coinvolgimento del sistema nervoso centrale (snc) e hanno quindi avallato la componente neuro-fisiologica della balbuzie.
I bambini balbuzienti sono soggetti del tutto normali psichicamente, e con una grandissima sensibilità.

Se in alcuni casi la balbuzie si attenua o sparisce spontaneamente con l’età, la possibilità di una sua persistenza e l’ostacolo relazionale che essa rappresenta giustificano l’approccio terapeutico. A livello terapeutico si può fare molto per migliorare la fluenza verbale del bambino. Quanto più il trattamento della balbuzie è precoce tanto più è rapido e i risultati saranno migliori. E’ tra i 5 e i 7 anni che la terapia deve essere intrapresa, per evitare che la balbuzie diventi nel tempo troppo severa e si cronicizzi. Dopo i 10 anni e, quindi, nell’adolescenza, i trattamenti diventano difficili e i risultati relativi al sintomo, dubbi.
Trattamento balbuzie:
-Le tecniche Logopediche/Fonoiatriche cercano di agire direttamente sul sintomo migliorando e regolando: la coordinazione del sistema pneumo-fono-articolatorio , l'atto respiratorio, la ripetizione sillabica , la ritmica del linguaggio, l'articolazione dell'atto fonatorio e la coordinazione muscolare.
-Le tecniche psicologiche hanno come obiettivo il rafforzamento dell'Io e partono dalla convinzione che sia la repressione di impulsi non coscienti a generare i problemi di controllo dei logo-spasmi. Le tecniche psicologiche si propongono di far evolvere la personalità del bambino.


                                   Dott.ssa Rita Manzo

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